Paola

(Poi verrai alla luce, e io insieme a te.)

(Sotto il soffio del maestrale…)

condividere musica con qualcuno è una diversa espressione d’amore

Di perfezione si muore. Io passo.

Qualcuno a cui interessi quest'anima a catinelle, impetuosa, capillare, nebbiosa e intermittente, con densità quasi corporea, che ogni tanto diventa volume senza essere ghiaccio o neve.

Io continuerò ad indignarmi più per le parole che per le immagini.

il tempo in sé non conta proprio nulla. non conta quanto qualcosa dura, ma quanto ti attraversa. per questo certi attimi restano, certe persone segnano, certe emozioni non si spiegano.

Il dolore torna quando meno te lo aspetti, ti prende nello stomaco e ti strappa via il cuore.

Impermanente, ma oltre il rumore del mondo.

Quando ieri, all'improvviso, è uscito il blu.

La pioggia mi trova sempre pronto.

Occhi al cielo.

Togliere uno strato dopo l’altro fino ad arrivare all’essenza, oppure al vuoto.

Ogni volta che mi vieni in mente ricordo che è tutto inutile.

Stanotte il mare era un corpo in lotta: onde nere che si alzavano senza tregua, e il maestrale strappava il respiro anche ai pensieri. C’è sempre qualcosa di poetico nel caos della natura.

La rabbia che mi faccio quando non riesco a mettere a fuoco immediatamente le cose (e per cose intendo la disonestà delle gente)

Le cose perfette mi mettono soggezione. Quelle rotte, invece, mi fanno sentire a casa. Perché somigliano a me. E a tutti quelli che, nonostante tutte le crepe, continuano a tenersi insieme. Con pazienza. E amore.

Si fanno un giro dentro di me ma subito si disimpegnano con il solito "stavo solo dando un'occhiata"