Taj
@taj_zkt
The less we know about each other, the better.
Avere a che fare con un narcisista è come essere costantemente al centro di un circo a tre piste che nessun'altro può vedere. Inutile spiegare. Solo chi ci è passato e ne ha consapevolezza può capire.
Morto mio marito, senza il mio lavoro, non avrei potuto dar da mangiare a mio figlio sono arrivata a non accendere il riscaldamento Grazie al mio lavoro sto pagando il mutuo e mio figlio ha finito di studiare Ti sfido ad essere madre o padre migliore di me non sai nulla e parli
E con l’assoluta necessità e la grande difficoltà di trovare un lavoro a 50 anni, dopo che si è fuori dal mercato da 20 almeno. Vorrei veniste a toccare la loro disperazione.
Quando scrivete queste cacate vorrei vi faceste una settimana con me allo sportello, per vedere quante donne che dipendevano dal marito vengono da noi dopo abbandoni, separazioni o divrozi, lutti, sull’orlo della povertà, senza nessun sostentamento, con debiti infiniti.
Ognuno fa le sue scelte. Ne ho viste però tante che dopo anni il marito ha chiesto il divorzio e all'improvviso se prima era una scelta per la famiglia poi è diventata "ti cerchi un lavoro" io non ti passo l'assegno.
Non "una canzone", GianGiorgio. Il tuo cazzetto ti è costato famiglia, lavoro e tutto il cucuzzaro. Un consiglio: non farla, questa causa, che ti sei già reso ridicolo abbastanza
"A song cost me my family, my job, and everything I built." – Tech CEO Andy Byron is threatening to sue Coldplay, while a case with HR chief Kristin Cabot is destroying his life. His wife is demanding a $50 million divorce, his children are gone, and the chaos in the boardroom is…
atteggiamenti simili ai precedenti, in quanto costituiscono un pericolo. Ovunque siano coinvolti, creano disagi e scompiglio ma, terminate le angherie, da codardi, frignano sotto il mantello dell'antisemitismo. È così quasi dalla notte dei tempi.
Vanno a fare le trasferte calcistiche e cantano: " a Gaza non ci sono più scuole, le abbiamo distrutte tutte *. Vanno negli esercizi commerciali, come nel ristorante di Napoli, a provocare e ostentare superiorità. Vengono cacciati dagli aerei, per
Israeli 🇮🇱got the ITALIAN treatment for threatening and insulting a cashier. I DO LOVE ITALIANS🇮🇹
Quindi, ieri Villasimius e oggi Cala Liberotto ad Orosei, eh? Males cantas renas b’hat in mare e unzas cantu pesat su terrinu! #SardegnaInFiamme
Devo ammettere una cosa: so che picchiare si0nisty a caso non è la soluzione, anzi potrebbe essere controproducente, ma c'è una parte di me che, quando sente che li picchiano, batte le mani
Avevo 5 anni e lo ricordo ancora. Ricordo la copertina del giornale. Ricordo il silenzio davanti al tg. Chi ha appiccato il fuoco in questi giorni di maestrale, dopo mesi di siccità, sapeva che avrebbe causato tutto questo. E sapeva che sarebbero potute morire persone incolpevoli
#pilloledistoriasarda 28 luglio 1983 – Curraggia brucia. E con lei, nove vite. Tempio Pausania, estate feroce. Quel giorno il cielo era basso, carico di fumo e paura. Il vento soffiava impazzito tra le colline della Gallura e le fiamme, partite dalla costa, avevano già ⏬️
I familiari delle vittime aspettano ancora una verità che non è mai arrivata. E ogni estate, quando le fiamme tornano, quel vuoto si riapre: perché senza giustizia, Curraggia continua a bruciare. ⏮️⏭️
Sebastiano Visicale, 32 anni, impiegato. E così, a quarant’anni da quel giorno maledetto, i nomi di chi ha appiccato il fuoco restano ignoti. Nessuna condanna, nessuna giustizia. Solo silenzi, memoria e dolore. ⏬️
Luigi Maisto, 24 anni, operaio tessile; Silvestro Manconi, 44 anni, muratore; Tonino Manconi, 50 anni, ex segretario comunale di Aggius e Bortigiadas; Claudio Migali, 37 anni, vigile urbano; Salvatore Pala, 40 anni, maresciallo del Corpo Forestale; ⏬️
che la rabbia si trasformi in azione concreta. Perché la Sardegna merita di vivere. Non di bruciare. Ricordiamo le vittime di Curraggia: Diego Falchi, 43 anni, maresciallo del Corpo Forestale; Tonuccio Fara, 36 anni, muratore; Mario Ghisu, 35 anni, operaio forestale; ⏬️
certezza dell’impunità. Curraggia avrebbe dovuto insegnare. Invece resta una ferita aperta, continuamente riaccesa da chi ancora oggi sceglie di bruciare, distruggere, uccidere. E allora ricordare non basta più: serve giustizia, serve protezione vera, serve ⏬️
Quelle vite spezzate sono diventate memoria collettiva. Eppure, quel monito non è bastato. A distanza di decenni, le fiamme tornano ogni estate a violentare questa terra. Le mani criminali continuano ad agire nell’ombra, con la stessa arroganza, con la stessa ⏬️
pastori, operai. Alcuni combattevano in ciabatte, con una maglietta tirata sulla bocca per non soffocare. Lottavano contro un mostro che avanzava più veloce del tempo. E non fu un caso. L’incendio fu doloso. Qualcuno decise di appiccarlo. Qualcuno volle distruggere.⏬️